MUSEO

Il confine che separa l’esplosivistica civile da quella militare è sottile e allo stesso tempo enorme.
L’esplosivo è un materiale che può essere usato bene o male a secondo di chi lo utilizza. Il nitrato d’ammonio è usato dai terroristi ed anche dagli agricoltori. Eppure le due categorie non hanno altri punti in comune; ma in un ipotetico museo del terrorismo o in uno della civiltà contadina potremmo trovare oggetti simili. Poco cloro disinfetta l’acqua, mentre tanto cloro uccide.
Questo museo vuole essere un supporto didattico per tutti gli operatori del settore a 360 gradi e pertanto alcuni oggetti esposti sono riconducibili all’uso negativo che l’uomo ha fatto degli esplosivi, ma il fine di questa scelta è stato appunto quello di fornire la possibilità di studiarne le contro misure. L’esplosivistica civile si è intrecciata a quella militare nel campo degli sminamenti umanitari e nella demilitarizzazione di tanti ex strumenti di morte. Le competenze di tanti appartenenti a forze armate oggi risultano indispensabili per rischiose operazioni di pace. Le conoscenze tecniche degli esplosivisti civili supportano le istituzioni nella ricerca della giustizia.
Mai come oggi le due filosofie, quella militare e quella civile, possono fondersi nella lotta all’uso criminale degli esplosivi e con questo intendimento, per fortuna, il confine tende sempre più a dissolversi.

Previa prenotazione si può visitare il museo dell’esplosivo, sito presso la nostra struttura di Via Giuseppe Zanardelli 17/A.
Qui sono visibili i diversi utilizzi dell’esplosivo, la cui utilità spazia dagli scavi in galleria agli estintori pirofughi, dallo sminamento all’utilizzo dell’airbag e della cintura pretensionata.

Tutti gli oggetti esposti sono stati inertizzati e pertanto sono inservibili per scopi che non siano puramente didattici.